Centri estivi, riapertura in sicurezza dall’8 giugno in Emilia-Romagna

I servizi devono seguire il protocollo regionale. Confermato il bonus alle famiglie per rette più leggere

Da lunedì 8 giugno riaprono i centri estivi in Emilia-Romagna, garantendo la massima sicurezza a bambini e ragazzi, operatori e famiglie. A causa dell’emergenza causata dal Covid-19, infatti, è stata disposta la sospensione della "Direttiva regionale per organizzazione e svolgimento dei soggiorni di vacanza socioeducativi in struttura e dei centri estivi” approvata dalla Regione nel 2018, alla quale è subentrato il protocollo regionale per la riapertura in sicurezza dei servizi (pdf316.87 KB). Comuni e Unioni di Comuni, impegnati nel completare l’avvio dei bandi, devono attenersi a questo nuovo protocollo per individuare i centri estivi pubblici e privati (associazioni, cooperative, parrocchie e altri Enti religiosi).
La Regione ha inoltre confermato per il terzo anno consecutivo il bonus alle famiglie per rette più leggere: fino a 336 euro a figlio. Definito infine il riparto delle risorse tra Comuni e Unioni di tutto il territorio, da Piacenza a Rimini.

Bonus alle famiglie per rette più leggere

La Regione ha confermato per il terzo anno consecutivo il bonus economico alle famiglie, per sostenere i costi delle rette di frequenza. Sono stati stanziati 6 milioni di euro, provenienti dal Fondo sociale europeo, per finanziare il progetto di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia. L’intervento prevede un sostegno economico alle famiglie con figli nati dal 2007 al 2017 (dai 3 ai 13 anni) che usufruiscono dei centri estivi aderenti al progetto. Il contributo può essere richiesto da famiglie con attestazione Isee 2020 o, in alternativa per chi non ne fosse in possesso, quella 2019, entro i 28 mila euro.
Il contributo che sarà erogato concorre alla copertura della rata di frequenza settimanale del servizio estivo, nel limite di 84 euro a settimana, per un massimo di 4 settimane, (o una durata maggiore nel caso in cui il costo settimanale della retta sia inferiore a 84 euro), fino al raggiungimento dell’importo massimo di euro 336 per figlio.

Destinatari e criteri di assegnazione dei contributi

I contributi vengono concessi alle famiglie, anche affidatarie, che intendono iscrivere i loro bambini e ragazzi di età compresa tra 3-13 anni alle attività estive e sono composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie mono genitoriali, occupati e residenti in Emilia-Romagna. Altro requisito per ottenere il contributo è il limite di reddito Isee annuo entro i 28 mila euro. Possono chiedere il bonus anche le famiglie nelle quali anche un solo genitore sia in cassa integrazione, mobilità, impegnato in compiti di cura oppure disoccupato purché partecipi alle misure di politica attiva del lavoro definite dal Patto di servizio (strumento utilizzato dai centri per l'impiego per formalizzare un accordo con disoccupati ed occupati sul progetto per l'inserimento lavorativo o la partecipazione ad un percorso formativo).

Tempi e modi per chiedere i contributi

I genitori dovranno scegliere uno dei centri inseriti nell’elenco comunale e la richiesta dovrà essere fatta presentando la dichiarazione Isee. Spettano al Comune l’istruttoria, il controllo dei requisiti e la successiva compilazione della graduatoria delle famiglie individuate come possibili beneficiare del contributo, fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria.  

A livello territoriale, i 6 milioni ripartiti tra i Comuni capofila dei Distretti, in base al numero dei bambini residenti e in età compresa tra 3 e 13 anni (nati dall’1 gennaio 2007 al 31 dicembre 2017), prevedono: per Bologna 1.234.895 euro; Modena 1.000.316 euro; Reggio Emilia 798 mila euro; Parma  605.470 euro; Forlì-Cesena 356 mila euro; Ravenna 508 mila euro; Rimini 456.797 euro; Ferrara 394.604 euro; Piacenza 367mila euro.

Misure per la sicurezza di bambini, ragazzi, educatori

Tutte le misure necessarie a garantire la massima tutela della sicurezza e della salute di bambini e ragazzi, famiglie e di tutto il personale coinvolto sono contenute nel Protocollo regionale di sicurezza dei centri estivi. La Regione individua tra le priorità l’esecuzione di tamponi naso-faringei sul personale impiegato e l’obbligo di indossare mascherine da parte di tutte le persone che accedono al centro, fatte salve le dovute eccezioni per specifiche attività. Per contenere al massimo i rischi, tra le altre misure previste dal protocollo figura l’ingresso scaglionato per evitare affollamento, un triage all'ingresso e piccoli gruppi di bambini e ragazzi, sempre gli stessi. Dovranno inoltre essere garantite la continuità di relazione con gli operatori, procedure specifiche di igienizzazione di spazi e oggetti e particolari attenzioni nel caso di somministrazione dei pasti. Per maggiori informazioni, si rimanda alla lettura del Protocollo.

Protocollo regionale centri estivi (pdf316.87 KB)

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ultima modifica 2020-06-04T13:19:14+02:00
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