Sui banchi di scuola in sicurezza, una priorità per la Regione
La Regione Emilia-Romagna è al lavoro perché si possa tornare prima possibile prima sui banchi di scuola in sicurezza. Il Comitato tecnico-scientifico nazionale istituito per l'emergenza Coronavirus, di concerto con il ministero dell’Istruzione, ha consegnato il documento con le misure per il rientro a settembre. L'ente di viale Aldo Moro a Bologna sta già valutando tutte le proprie strutture scolastiche sulla base delle nuove possibili opzioni di distanziamento: un lavoro necessario per anticipare le criticità derivanti dalla necessità di distanziamento e dai nuovi modi di intendere gli spazi e le aule, e consentire il prima possibile una ripartenza in sicurezza.
“La scuola deve tornare a essere il centro della comunità, con la massima sicurezza per i ragazzi, gli insegnanti e tutto il personale della scuola, ma deve ripartire quanto prima - ha dichiarato l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni -. Stiamo lavorando già da settimane per capire come le nostre scuole possano rispondere alle nuove regole e garantire il giusto distanziamento per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus”.
“In questa regione, negli ultimi anni, si è molto investito nella qualità delle aule, negli ampliamenti degli spazi scolastici e nella costruzione di nuove scuole, con la convinzione che la qualità dell’edilizia scolastica sia parte sostanziale della qualità didattica- spiega l’assessore-. Sono 951 gli interventi realizzati sulle scuole dal 2015, un investimento importante, che ci fa ritenere che la maggior parte degli edifici scolastici in Emilia-Romagna abbia distanze e cubature adeguate alle regole che verranno date per il ritorno a scuola in sicurezza”.
“Crediamo dunque che saremo in grado di affrontare il nuovo anno scolastico, anche lavorando coi territori per garantire che tutti i bambini, i ragazzi e le ragazze possano essere accolti e sicuri - ha concluso Salomoni -. Ad associazioni, fondazioni, terzo settore oltre alla messa in disponibilità degli spazi che si renderanno necessari chiederemo di contribuire all’offerta educativa per le nostre scuole, per arricchire di ulteriori contenuti integrativi questa ripartenza”.