Storia e storie dell’analfabetismo - seconda parte
Giovedì 8 e venerdì 9 settembre 2011 è stato trasmesso in diretta web il convegno "Storia e storie dell'analfabetismo", promosso da Assemblea Legislativa, Giunta della Regione Emilia-Romagna e Centro Alberto Manzi, in collaborazione con il Comitato Italia150.
L'evento rientra nel ciclo di inziative "Alberto Manzi e 150 d'Italia: due mesi di iniziative dedicati all'uomo che contribuì fortemente all’unità linguistica del Paese" organizzate a partire da settembre 2011 dall’Assemblea Legislativa e dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comitato Italia150, per riflettere sull’operato del maestro Alberto Manzi.
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Storia e storie dell'analfabetismo
Giovedì 8 e venerdì 9 settembre 2011
Sede della Biblioteca Nazionale Universitaria e delle Officine Grandi Riparazioni - Torino
"Storia e storie dell’analfabetismo" è il convegno organizzato dal Centro Alberto Manzi – promosso dall’Assemblea legislativa e dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna, dal Ministero dell’Istruzione, dal Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università degli Studi di Bologna e dalla Rai – in collaborazione con il Comitato Italia 150, giovedì 8 e venerdì 9 settembre 2011 in occasione della giornata mondiale per la lotta all’analfabetismo promossa dall’Unesco.
Il convegno ha approfondito il ruolo che hanno avuto i maestri e le maestre nel fare dell’Italia un unico paese, capace di comprendersi da Nord a Sud.
Organizzato in occasione della Giornata Mondiale Unesco per la Lotta all’Analfabetismo, il convegno ha approfondito il ruolo svolto da Alberto Manzi e da altri maestri e maestre esemplari - Federico Moroni, Angelo Longo, Maria Maltoni, Alberto Calderara, Giuseppina Pizzigoni - che hanno lavorato spesso in realtà periferiche, insegnando l’italiano e favorendo la comprensione reciproca.
Il convegno ha quindi approfondito il passaggio dall’analfabetismo di un tempo – inteso in senso tradizionale – agli analfabetismi di oggi: l’analfabetismo di ritorno, il cosiddetto analfabetismo funzionale, con cui si indica l’incapacità di una persona di usare in modo efficace gli strumenti di lettura, scrittura e calcolo. Ma anche l’analfabetismo scientifico, e il digital divide, riflettendo anche sulle storie dei nuovi italiani che oggi, a scuola o nel mondo del lavoro, apprendono l’italiano per poter essere e sentirsi parte attiva della nostra comunità.
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I risultati di un'indagine Doxa
Quattro italiani su dieci dichiarano di aver conosciuto persone che non sapevano né leggere né scrivere; rimanendo nell’ambito familiare, risulta che circa un italiano su quattro ha avuto almeno un nonno o altro parente che non sapeva né leggere né scrivere. E ripensando alle scuole elementari, il 36% delle persone afferma di ricordare in prima battuta il maestro, o (nel caso dei più giovani) gli insegnanti.
Sono alcuni dei risultati dell’indagine Doxa presentata in occasione del convegno Storia e storie dell’analfabetismo. Denominatore comune della due giorni è stata l’avventura professionale e umana di Alberto Manzi. Il maestro degli italiani che, con la sua famosa trasmissione Non è mai troppo tardi, in onda dal 1960 al 1968 sulla Rai, si stima abbia insegnato a scrivere e a leggere ad almeno un milione di italiani.
- Enti promotori: Assemblea Legislativa e Giunta della Regione Emilia-Romagna, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Università di Bologna, Rai Radiotelevisione Italiana, Comitato Italia 150, Biblioteche civiche torinesi, Biblioteca Nazionale Universitaria – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale Piemonte
- In collaborazione con: Fondazione Tancredi Barolo – Museo della Scuola e del libro per l’infanzia